Scontro fra treni, Renzi in Puglia: voglio la verità

Un pool di magistrati per chiarire le dinamiche e le responsabilità che hanno portato alle 11 di ieri allo scontro dei due treni che viaggiavano sulla tratta a binario unico Bari-Barletta. Nell’impatto, terribile “come un disastro aereo”, ha mietuto 27 vittime mentre risultano ancora dispersi i due capotreni, dei quali si cercano i corpi nelle campagne tra Andria e Corato, dove è avvenuto il deragliamento.

“Tanta tanta rabbia. L’Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto” ha affermato il premier Matteo Renzi, recatosi sul luogo del disastro.

Un bambino di 6 anni, Samuele che mentre veniva estratto dalle lamiere, miracolosamente illeso, cercava i nonni. Gravemente ferito un macchinista, più di 20 vite spezzate, 15 feriti e ancora, dolore e rabbia. Rabbia alimentata dalla confusione, dalla necessità di capire cosa può aver portato due convogli nuovissimi, uno del 2005 e uno del 2009, con sistemi frenanti funzionanti, allo scontro.

L’ipotesi è quella di un errore umano ma si seguono tutte le piste, compresa quella di un guasto al sistema di controllo. Sotto accusa il cosiddetto ‘blocco telefonico’, cioè la comunicazione (non automatica ma con chiamata) del via libera sulla via unica. Per sapere qualcosa di più bisognerà aspettare le analisi della “scatola nera”.

“Bisogna – ha chiesto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze”.

Renzi in Puglia: “non vi lasceremo soli”. E nella serata di ieri, Renzi ha partecipato alla riunione del centro di coordinamento soccorsi  a Bari: “Siamo qui per dare un abbraccio al popolo della Puglia, al governo della Regione, ai sindaci che sono in prima linea, e per dire che non lasceremo la Puglia e i pugliesi da soli, saremo al loro fianco in questo momento di grande disperazione”.

P.M.