Eli Herschel Wallach
Quel ghigno e quella sua risata rauca e sorniona resteranno per sempre nella memoria di chi ha avuto modo di ammirarlo in tanti film, soprattutto quelli diretti dal grande Sergio Leone dove Eli Wallach recitava sempre la parte del burbero negli spaghetti western.
Eli Wallach quando era “il brutto”
Eli Herschel Wallach aveva 98 anni e quasi altrettanti film alle spalle oltre a svariate apparizioni in teatro e in serie tv. Però, e senza voler far torto ad una lunghissima carriera (di fatto conclusa nel 2010 con “Wall Street- Il denaro non dorme mai“ di Oliver Stone in cui impersonava un finanziere di straordinario cinismo) e alla sua grande versatilità, lo ricorderemo sempre come Tuco, il “brutto” del capitolo conclusivo della “trilogia del dollaro” di Sergio Leone. Maschera inconfondibile, con quel volto antico e scavato, pareva nato per interpretare ruoli come quelli che il regista più americano di Trastevere gli confezionava su misura come fossero abiti. E quello del “brutto” in “Il buono, il brutto, il cattivo“ era come una seconda pelle.
Ma quando è il Tuco, a fianco di giganti della celluloide come Clint Eastwood e Lee Van Cleef, la carriera di Wallach era già lastricata di successi indimenticabili. Il suo debutto in teatro, infatti, pur giunto a 31 anni suonati, dopo una formazione all’Actors’ Studio, lo aveva proiettato presto in ruoli di spicco in pellicole che hanno fatto la storia del cinema: da “Baby Doll“ di Elia Kazan del 1956, dove era il seduttore dal fascino latino della conturbante Carroll Baker al “Crimine silenzioso” di Don Siegel di due anni più tardi, a “I magnifici sette” di John Sturges del 1960 in cui viene “ucciso” da Yul Brynner, a “Gli spostati“ di John Huston del 1961 dove recitò al fianco di Marilyn Monroe e Clark Gable, senza dimenticare, nell’anno seguente, “La conquista del West“ di John Ford, Henry Hathaway e George Marshall.
Eli Wallach in una delle sue ultime apparizioni
La locandina de “Il buono, il brutto, il cattivo”
Lo hanno diretto anche altri mostri sacri della regia come Martin Ritt, Francis Ford Coppola (in un memorabile “Il padrino- Parte III“), Nancy Meyers, Joshua Marston e, incredibile dictu, persino il suo ex collega, Clint Eastwood, parecchio infastidito dal dover condividere la propria celebrità con quella del figlio di Wallach, gli offre un bel cameo in “Mystic River“, uno dei più riusciti lavori, da regista, dell’ex “ispettore Callaghan”.
Ha ricevuto l’Oscar nel 2010, a 94 anni, ma come premio alla carriera. Una forma di doveroso quanto imperdonabilmente tardivo risarcimento da parte della più nota Academy del mondo: in oltre 50 anni non lo aveva mai ritenuto degno di una singola nomination.
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