Il verdetto viene pronunciato alle otto di sera: la decisione dell gip di Agrigento Alessandra Vella rende la libertà a Carola Rackete, la comandante della Sea-Watch 3 da quattro giorni agli arresti domiciliari. Il gip è andata ben oltre la richiesta dei pm, non convalidando il provvedimento di restrizione per la comandante che incurante dei divieti ha attraccato al porto di Lampedusa dopo 17 giorni in mare con il suo carico di migranti. Per lei il giudice Vella ha escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, ritenendo inoltre che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Il gip ha sottolineato anche come la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti sicuri.
Carola Rackete ha vinto: “Ora sono sollevata – ha detto – è una vittoria della solidarietà”. Per Salvini, invece, un nuovo smacco. Il ministro dell’Interno si aspettava pene severe: “Evidentemente per i magistrati infrangere le regole attentare alla vita di 5 ragazzi (la motovedetta della GdF, ndr) non bastano per la galera”, ha detto deluso e arrabbiato. “Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”.
Ma l’espulsione immediata di Carola Rackete annunciata ieri sera dal ministro dell’Interno Matteo Salvini non vi sarà. perché il pubblico ministero di Agrigento ha già negato il nulla osta al provvedimento e lo ha notificato al Viminale. E perché la comandante della Sea Watch — nonostante il gip ieri sera abbia ritenuto infondate le accuse — deve rimanere a disposizione dei magistrati che l’hanno indagata anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il decreto firmato dal prefetto non potrà dunque essere eseguito. Quanto basta per far salire il livello di scontro tra Salvini e le toghe in una polemica che nei prossimi giorni potrebbe aggravarsi ulteriormente viste le accuse esplicite rivolte dal ministro.
“Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunqueè’ tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice”, ha commentato il vice premier Salvini nella diretta Facebook sul caso Rackete.
Senza contare che la decisione del giudice di Agrigento, che ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato difensore di Carola, potrebbe costituire un precedente importante anche per altri casi analoghi di navi delle Ong e questo spinge Salvini «a fare tutto il possibile per bloccarle», come ha ripetuto anche ieri sera.
A.B.
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