Approvata tra i partiti in Commissione l’emendamento legge sul divorzio breve. Sei mesi se consensuale.Possiamo definitivamente archiviare la frase “Finchè morte non vi separi?” Mi sposo, mi lascio e quanto tempo deve passare prima che risulti all’anagrafe, all’amministrazione e ad amici e nemici un vero e proprio divorzio?
Ecco forse sono arrivate le risposte. Non più 3 anni, come deciso da una legge del 1987 (quella originaria, del 1970, ne prevedeva 5), ma solo sei mesi se si tratta di un divorzio consensuale, un anno di separazione per ottenere il divorzio, dal momento in cui viene notificato al coniuge il ricorso.
In meno di un’ora ieri la Commissione di giustizia della Camera ha inviato in Aula a Montecitorio, dove è in calendario per il 26 maggio, un testo rivoluzionario rispetto alle leggi attuali sul matrimonio. Ieri è stato stabilito (con un emendamento presentato da Sandra Zampa del Pd) che una volta entrata in vigore la legge verrà applicata immediatamente anche ai procedimenti in corso.
Nel testo da proporre si è cancellata del tutto la condizione variabile dei figli minori. Dopo la nuova legge sulla filiazione, tutti i figli sono uguali di fronte alla legge, ed in tutte le situazioni. Con questa correzione della legge sul divorzio ancora in vigore, non ci sono più discriminanti fra figli nati fuori e dentro il matrimonio. E la commissione ha deciso di dire di no a correttivi che avrebbero voluto salvare questa condizione sulla quale incombono forti dubbi di incostituzionalità. Positive le reazioni della maggioranza di governo.
E’ un passo avanti di civiltà giuridica che ci riallinea agli altri paesi europei»
Afferma Donatella Ferranti del Pd, presidente della commissione giustizia di Montecitorio, che auspica una rapida approvazione di un provvedimento che fino ad oggi ha incontrato sempre scarsa fortuna.
Sono infatti già alcuni anni che, con formule più o meno simili a quella passata alla Camera, si tenta di modificare una legge che, finora non ha mai passato la soglia delle commissioni. Lunedì 26 maggio il testo che ha unificato tante proposte di legge verrà presentato in aula dagli esponenti del Pd Luca D’Alessandro e Alessandra Moretti. Unico voto contrario quello di Pagano dell’Ncd che nel suo intervento ha parlato di “scenari inquietanti”.
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