Il 93% degli italiani verifica le impostazioni sulla privacy dei suoi account su social network, eppure uno su tre non presta attenzione ai selfie: né a quelli di altri in cui si ritrova a sua insaputa, né ai propri, evitando di immortalare ignari sconosciuti. È quanto emerge da una ricerca di Doxa per Kaspersky Lab Italia.
Circa un terzo (36%) fa attenzione a non comparire nei selfie di amici e parenti, mentre il 49% verifica di non riprendere altre persone mentre se li fa. Il 33%, invece, si cura di nessuno dei due aspetti. Il disinteresse è tale che solo la metà degli intervistati controlla ogni volta che riceve la notifica di essere stato ‘taggato’ in una foto di amici, il 35% lo fa a volte e il 12% non lo fa mai.
Le conseguenze non vanno tuttavia sottovalutate. E, infatti, un intervistato su cinque ha raccontato di aver litigato a causa di una foto taggata sui social, il 13% anche più di una volta. Il 17% ha ammesso di essersi fatto scoprire dove non doveva essere proprio a causa del tag in una foto, cifra che arriva al 37% fra i giovani nella fascia 18-24 anni. In vacanza, comunque, la riservatezza non è contemplata, tanto che due italiani su tre fanno sapere a tutti, attraverso i social, dove vanno. Il 53% non fa nemmeno la fatica di scriverlo: usa direttamente la geolocalizzazione.
Se alla privacy si dà poco peso, molto valore si dà ai dati archiviati sui propri dispositivi, soprattutto foto e messaggi. Secondo Kaspersky Lab il 40% delle vittime di attacchi ransomware, che criptano i contenuti presenti su un dispositivo rendendolo inutilizzabile fino all’esborso di un riscatto, decide di pagare. La cifra chiesta è in media di 300 dollari (269 euro), ma un sondaggio rivela che gli utenti sarebbero disposti a sborsare 612 euro, più del doppio.
Non è vacanza senza selfie. Ma proprio per evitare quei problemi – di riservatezza anzitutto, ma non solo: avete mai pensato che qualche male intenzionato possa risalire alla vostra casa di vacanza attraverso le immagini pubblicate e mettere in calendario di svaligiarla?- che l’autoscatto sul web può creare, il garante della Privacy ha pubblicato un decalogo:
1. Selfie e privacy – Foto e video pubblicati in Rete sono potenzialmente accessibili a una platea infinita. E con il nostro scatto, magari in secondo piano, potremmo ritrarre anche chi non ha alcun piacere a finire sul web. Meglio accertarsi che tutti i protagonisti del selfie siano d’accordo.
2. Geolocalizzazione – Ogni smartphone consente di disabilita la geolocalizzazione, ossia lo strumento che consente a tutti di sapere dove siamo. Per garantire la propria riservatezza meglio disattivarla.
3. Topi d’appartamento su Facebook – Anche i ladri si sono evoluti. E un bel selfie che ci ritrae in spiaggia, magari a centinaia di chilometri da casa, può trasformarsi in un allettante invito a visitare la nostra abitazione. Regalandoci una pessima sorpresa al rientro dalle ferie. Meglio evitare, quindi, di postare sul web informazioni troppo personali, come l’indirizzo di casa o la foto del posto dove si parcheggia di solito l’automobile. E’ bene poi controllare le impostazioni privacy dei social network, limitando la visibilità dei post solo agli amici. E fare attenzione a non accettare sconosciuti nella cerchia di amicizie online.
4. Pacchetti e pacchi – Il garante consiglia poi di restare sempre in allerta quando ci vengono proposte, via mail, sms, social network o messaggistica istantanea, “offerte da non perdere”. A volte i pacchetti vacanze si trasformano in veri e propri “pacchi”. Occhio soprattutto ai messaggi contenenti link che portano a siti esterni.
5. App portatrici di virus – Poche ma utili regole anche per non trovarsi lo smartphone infettato da virus in grado persino di rubare sensibili informazioni, conti bancari compresi. Il garante consiglia di scaricare solo dai market ufficiali, di buttare un occhio alle recensioni degli altri utenti e di diffidare dalle applicazioni che riportano, nella descrizione, errori di ortografia.
6. Prudenza con il Wi-fi gratis – Potersi collegare a una rete gratuita è il sogno di molti turisti. Ma il Wi-fi gratuito e pubblico nasconde anche qualche insidia. E la riservatezza dei dati è a rischio.
7. Antivirus e aggiornamenti – Orogrammi antivirus, magari dotati anche di anti-spyware e anti-spam, e l’installazione dei più recenti aggiornamenti software possono essere buone precauzioni per evitare furti di dati o violazioni della privacy.
8. Password e backup – Smartphone e tablet contengono innumerevoli dati riservati. In caso di furto questo potrebbe crearci parecchi problemi. Prima regola: impostare un codice di accesso non banale e conservare con cura il codice Imei, che si trova sulla scatola al momento dell’acquisto. Seconda regola: prima di partire fare un backup di tutte le informazioni, dai numeri di telefono alle fotografie, su “chiavette”, hard disk esterni, o sul cloud.
9. Messaggi infetti – Nel periodo estivo si inviano e si ricevono molti messaggi. Alcuni potrebbero contenere virus, malware o esporre al rischio di spam. E’ sempre bene fare molta attenzione prima di scaricare programmi, aprire eventuali allegati o cliccare link contenuti nel testo o nelle immagini dei messaggi.
10. Consapevolezza al potere – La miglior difesa, secondo il garante della Privacy è usare sempre con consapevolezza e attenzione le nuove tecnologie e gestire con accortezza i nostri dati personali.
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