“Quante cose in più avremmo potuto chiedere a questi signori col numero tatuato. Magari avremmo capito qualcosa in più sulla vita, sulla nostra natura, sui nostri limiti. Quante cose andranno perdute”.
Forse sono le parole di un sopravvissuto, contenute nel libro “Il commerciante di bottoni”, le più adatte per ricordare questo 27 gennaio 1945, anno in cui l’esercito russo entrò in forze ad Auschwitz e documentò i suoi orrori.
Quella che è stata la tragedia di un’intera epoca forse non si potrà mai veramente capire. Ma ricordare la Shoah è doveroso, soprattutto per chi non c’era prestare orecchio ai racconti del passato, ai documenti, alle fotografie, alle testimonianze. Il motivo è decisamente pragmatico, va al di là della facile retorica: ricordare, per evitare che la Storia si ripeta.
Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ricorda su Twitter un altro sopravvissuto, Nedo Fiano: “Ricordo i viaggi ad Auschwitz con Nedo e gli studenti. MAI più!#giornatadellamemoria”
“Io non dimentico. Oggi. E per sempre. #giornatadellamemoria”, è invece il messaggio lasciato dal ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, che in queste ore è personalmente al centro della polemica: è previsto proprio oggi alla Camera il voto di sfiducia al ministro sul caso della Banca Etruria, nel quale è coinvolto anche il padre della Boschi, ex amministratore dell’Istituto bancario.
Già ieri sera il primo ministro di Israele, Benyamin Netanyahu, aveva espresso la sua vicinanza a chi vive la tragedia della discriminazione e del terrore cieco ancora oggi: “In Europa e altrove gli ebrei sono di nuovo colpiti per il solo fatto di essere ebrei. Nel mondo le comunità ebraiche vivono in una paura crescente”.
E in effetti, l’odio di religione, le lotte, gli atti terroristici in nome della Fede non sembrano affatto essersi fermati. Pensiamo per esempio ai terroristi islamici che, per Netanyahu, “incorporano il più oltraggioso antisemitismo nelle loro dottrine omicide. L’abbiamo visto a Gaza, a Raqqa e a Teheran”. Il premier di Israele punta il dito però anche verso “rispettati opinion leader dell’occidente che hanno cominciato ad infettarsi con l’odio verso il popolo ebraico e Israele”.
La giornata della memoria si celebrerà dunque oggi in tutto il mondo, da Gerusalemme agli USA, dove il presidente Obama presenzierà alla cerimonia in onore dei Giusti tra le Nazioni nell’ambasciata di Israele a Washington. Intanto questo pomeriggio, l’ambasciatore italiano in Israele, Francesco M. Talò, si recherà alla Tenda della Rimembranza per deporre una corona di fiori. E’ il primo evento in assoluto – ha ricordato Yad Vashem – dedicato ai riconoscimenti per i Giusti americani che si svolge negli Usa.
“L’eredità dei Giusti serve di ispirazione a tutti noi, dimostrando che gli essere umani possono sempre scegliere tra il bene e il male”, ha commentato Ayner Shaley, alla guida di Yad Vashem (World Center for Holocaust Recearch).
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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