Sarà l’esercito non la bellezza a salvare il mondo, con un occhio di riguardo per la città di Milano. Sembra pensarla così il sindaco Giuseppe Sala, che ha auspicato l’intervento dei soldati nelle strade per garantire la sicurezza della capitale lombarda.
“Terminato il Giubileo, mi auguro, ed è questo il fronte su cui proverò a lavorare, che parte dei militari impiegati su quel fronte vengano qua”. Il fine è quello di garantire un surplus di controllo del territorio non solo in circostanze “straordinarie” come quella del Giubileo della Misericordia che ha richiamato milioni di turisti e pellegrini da tutto il mondo, ma anche nella quotidianità della vita cittadina.
D’altra parte, l’intervento del sindaco Sala è arrivata ieri sera, a poche ore dalla notizia della morte di Antonio Rafael Ramirez, il dominicano di 37 anni aggredito nei pressi di Piazzale Loreto la sera del 12 novembre, dopo due giorni di agonia. Ramirez è stato prima accoltellato e poi raggiunto dai molti colpi di pistola sparati tra l’altro in mezzo alla folla.
Non sorprende dunque che sia Sala che il commissario alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, promuovano un maggior dispiegamento di forze militari, oltre ad una “serie di controlli a tappeto sulle attività di via Padova per garantire la legalità in quella zona”.
“I militari a Milano ci sono già – aveva detto ieri Rozza – e ho personalmente chiesto un rafforzamento di uomini che arriverà appena terminato il Giubileo a Roma”. Anche se, aveva sottolineato, “l’esercito non è la panacea di tutti i mali”.
Questione complessa, decidere se uomini armati nelle strade possano veramente servire a rafforzare la sicurezza dei cittadini oppure rappresentino più un “placebo” per diluire quell’atmosfera di paura che quasi confonde e mischia terroristi ed immigrati, ladri e nomadi, criminali e stranieri, dando vita ad unico, cieco volto di terrore.
Ancora più complesso dal momento che il tema della sicurezza, mai come oggi, sembra giocare un ruolo fondamentale nella riuscita o meno della campagne elettorali di tutto il mondo. Solo per avere qualche idea: il 4 dicembre, mentre in Italia si voterà il referendum costituzionale, in Austria vi saranno le elezioni presidenziali con il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer, forte oppositore dell’accordo sull’ingresso dei migranti tra Turchia ed Unione Europea. Appena un mese dopo, negli USA, il repubblicano Donald Trump s’insedierà ufficialmente come presidente e bisognerà vedere se terrà fede al programma sbandierato durante la campagna, che include un muro lungo 3200 km per separare Messico e Stati Uniti e l’espulsione di tre milioni di immigrati irregolari con precedenti penali.
Ma non è finita. Il 15 marzo si svolgeranno le elezioni nei Paesi Bassi, dove i sondaggi danno molto bene il Partito della Libertà, anche questo di estrema destra, anche questo con un programma ostile verso gli immigrati. Anche se, dopo quanto è successo con Hillary Clinton (data vincente dal New York Times con l’84% delle preferenze), la credibilità dei numeri risulta abbastanza compromessa.
Il 23 aprile sarà la volta della Francia, dove il Fronte Nazionale di Marine Le Pen è ancora favorito. Ed ancora, lontano ma non così tanto, a settembre del prossimo anno sarà la volta delle elezioni in Germania, dove il partito di estrema destra “Alternativa per la Germania” è all’oggi in ascesa.
Per quanto riguarda l’Italia, i pendolari romani stanno cominciando ora a fare l’abitudine ai militari disposti all’entrata della metro. Da sottolineare anche che la maggiore necessità di controllo del territorio era già emersa nel Patto per Milano, siglato lo scorso settembre dal sindaco Sala e dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Il Comune di Milano – si legge nel documento – ha individuato la necessità di potenziare le forze dell’ordine, in particolare attraverso la copertura del turn over. Tale problematica è condivisa anche dal Governo che sta lavorando a delle soluzioni che prevedano anche un maggiore coordinamento delle diverse forze addette alla sicurezza e un potenziamento dell’operazione “Strade Sicure” come misura immediata”.
P.M.
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