Nel mirino della satira la decadenza di Berlusconi: tutte le vignette pubblicate oggi sui quotidiani sono infatti dedicate al Cavaliere.Nel mirino della satira la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, votata ieri dall’aula di Palazzo Madama: tutte le vignette pubblicate oggi sui quotidiani sono infatti dedicate al Cavaliere.
Repubblica ne propone ben tre. Altan in prima pagina raffigura il cagnolino Dudù che saluta così Berlusconi: “Ciao, ex“.
Ellekappa disegna una donna che commenta: “Berlusconi è tornato a ragionare di politica con lo stesso spirito del ’94” e l’ altra di rimando: “Senza immunità parlamentare mi arrestano”. Bucchi, invece, nella sua ‘ finestra sul cortile’, raffigura il Cavaliere mentre cade al di là di un muro con la filastrocca: “Tutti i cavalli e i soldati del Re, non riusciranno a rimetterlo in pié”. Sul Corriere della sera, Giannelli illustra invece Napolitano che si sveglia, si alza dal letto e va in bagno a lavarsi le mani, canticchiando il motivo di ‘ Bella Ciao’ riscritto così “Una mattina mi sono svegliato ed ho trovato l’ evasor. Oh bello ciao, ciao, ciao“. Sempre Berlusconi e Napolitano protagonisti della vignetta di Krancic su Il Giornale, con il Cavaliere che rivolto al Presidente della Repubblica esclama: “Corvo rosso, non avrai il mio scalpo“. Per rimanere sul terreno giornalistico più vicino a Berlusconi, Benny su ‘ Libero‘ disegna Grillo, Renzi, Letta e Napolitano che sparano e centrano una sagoma del leader di Forza Italia, da dietro la quale esce fuori lo stesso Berlusconi, vivo, vegeto e sorridente.
Toni ‘ forti’ nella vignetta di Vincino sul Il Foglio dove sotto il titolo “Se in quel giorno storico si fosse aperto il cuore…” un Berlusconi pentito riflette: “Minchia, quanti stronzi ho portato in Senato“. Sul fronte opposto, Staino su L’Unità fa commentare così a Bobo e a sua figlia: “Finita l’ era di Berlusconi“, “Ci rimane la parte più difficile: lo smaltimento delle scorie“.
Il vignettista del Messaggero e del Mattino Marassi torna con i suoi ‘ sassi’, questa volta in prima pagina del quotidiano napoletano, con i due personaggi che osservano: “Dudù ha ascoltato Berlusconi da palazzo Grazioli” e poi commentano: “La democrazia muore e gli intellettuali stanno alla finestra”.
Infine, Vauro sul Fatto Quotidiano punta sui festeggiamenti per la decadenza: “E’ decaduto: champagne!” con la moglie che fa notare: “Ma è svaporato…” e il marito che replica: “Per forza, l’ ho tenuto in serbo per vent’ anni!”.
E questa, meglio di tante altre, rappresenta il pensiero di una buona parte del Paese: quella che da un ventennio agognava la sua decadenza e non vedeva l’ora di brindare all’evento. Ma nel frattempo anche l’altra metà (d’Italia), se vogliamo parlare apertis verbis, logora delle diatribe relative all’ex premier, delle ripercussioni sul sistema politico nazionale, del continuo ‘stop & go’ – appoggio si, appoggio no – su decisioni governative , ha manifestato un enorme fastidio nei confronti del Cavaliere che sarebbe dovuto scendere da cavallo prima di essere disarcionato. Per il ‘bene comune’, come ha detto detto M5S. Ma soprattutto perché i problemi quotidiani del cittadino sono ben altri. Di sopravvivenza.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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