Ieri era la seconda notte da sfollati per i circa 5mila terremotati della provincia di Macerata, che al disagio di una sistemazione di fortuna hanno visto aggiungersi la paura di un nuovo disastro: durante la notte la terra ha tremato sotto la spinta di un centinaio di scosse sismiche, la piu’ forte di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino Ussita.
“Il terremoto ci sta mettendo a dura prova ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo”. Queste le parole del premier Matteo Renzi che ieri si era recato a Camerino per visitare le zone colpite dal terremoto di tre giorni fa.
Il presidente del Consiglio ha assicurato i terremotati che “non passeranno l’inverno nelle tende” ma intanto le scuole restano chiuse fino al 31 ottobre e in tutta la zona vi sono molti, troppi edifici inagibili per essere utilizzati come alberghi o luoghi di rifugio per coloro che hanno perso la propria casa.
Che l’inverno non possa essere affrontare nelle tende è l’opinione anche della protezione civile che ha preferito non rimontare le tendopoli in considerazione della stagione e delle basse temperature. Seguendo queste direttive, aVisso un primo pullman ha trasportato gli sfollati verso Civitanova Marche.
Ussita inagibile per l’80%. “Sinora hanno aderito 120 persone – ha detto all’ANSA il sindaco Giuliano Pazzaglini –, ma domani aumenteranno, qualcuno ha preferito rinviare la partenza a domani per organizzarsi meglio e stanotte dormirà presso parenti o amici, in paesi vicini”. Secondo Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, il paese è inagibile addirittura per l’80%.
Intanto,il Consiglio dei ministri ha varato un decreto che mette 40 milioni di euro a disposizione del commissario alla ricostruzione per far fronte alla nuova emergenza.
E il consiglio dei ministri ha esteso lo stato di emergenza per il nuovo terremoto e ha stanziato un decreto 40 milioni. “Confermo l’impegno del Governo: ricostruiremo tutto, compresi i nuovi danni prodotti da queste ultime scosse – ha affermato Vasco Errani – I cittadini sappiano che non sono soli e avranno lo Stato a sostegno della ricostruzione intera, per quanto riguarda le case, gli edifici pubblici ed il patrimonio artistico” ha concluso il commisario alla ricostruzione, dopo un incontro a Visso con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio e con il sindaco Pazzaglini.
P.M.
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