La Polonia è la “capitale continentale” dello smog: come riportato dal Financial Times, sono polacche 33 delle 50 città europee con i maggiori livelli di inquinamento atmosferico, secondo dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità.
La contaminazione dell’aria è particolarmente sentita nel Sud del Paese, causata principalmente dal forte utilizzo di carbone e della mancanza di politiche “green” da parte del governo.
Negli ultimi giorni, nella città di Skala i livelli di inquinanti hanno sorpassato quelli di Pechino, più di 20 volte i limiti fissati dall’Ue. La Polonia sta inoltre violando la direttiva “Clean Air for Europe” (il pacchetto di misure per la qualità dell’aria che la Commissione Europea ha adottato nel dicembre 2013) in 46 aree sottoposte a monitoraggio. “Le misure legislative e amministrative assunte per limitare le inadempienze si sono dimostrate insufficienti”, afferma la Commissione. Sulla Polonia pende pertanto una procedura di infrazione da 900 milioni di euro.
Il Ministero dell’Ambiente polacco riconosce il problema ma dice che la situazione sta migliorando gradualmente grazie alla modernizzazione dei sistemi di riscaldamento e ad altre misure di efficientamento energetico per le abitazioni, che bruciano combustibile fossile in modo massiccio utilizzando caldaie a carbone di vecchia generazione. L’esecutivo conservatore guidato da Legge e Giustizia ha tuttavia ottenuto di recente il via libera dell’Ue a un piano finanziario per il sostegno all’industria del carbone, in costante perdita. Il presidente Andrzej Duda ha dichiarato inoltre che il carbone continuerà a essere la “spina dorsale” del settore energetico.
I problemi ambientali in Polonia derivano da un rapido sviluppo dell’industria. Lo sviluppo rapido dell’industria pesante nel periodo sovietico ha causato danni ambientali cospicui in tutto il territorio, e in particolare nella regione fortemente industrializzata della Slesia. La situazione è migliorata dal 1989, grazie al declino dell’industria pesante e alle leggi ambientali varate dal governo. L’inquinamento atmosferico, nondimeno, rimane un problema molto serio. Le emissioni di biossido di zolfo provenienti dalle centrali a carbone favoriscono la formazione di piogge acide, che hanno già provocato danni rilevanti sui tre quarti degli alberi della Polonia. Un ulteriore problema è l’inquinamento delle acque causato dai composti chimici usati in agricoltura oltre che da scarichi industriali e urbani. Anche le coste del mar Baltico sono fortemente colpite, mentre solo il 28,1% del territorio polacco è sottoposto a vincoli di tutela ambientale.
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