La tendenza appare sempre più definita. Seppur trattandosi di sondaggi e dunque da valutare con la necessaria cautela, il trend sfavorevole per il centrodestra è via via confermato. Anzi secondo i dati elaborati dal sito Termometropolitico.it il 9 ottobre si è raggiunto il massimo storico di differenza tra il centrodestra e il centrosinistra con una forbice che segnala un +7,8% a favore della coalizione formata da Pd, Idv e Sel.
L’elemento politicamente più significativo è dato dal crollo del Pdl che al momento, ferma restando l’attuale legge elettorale su cui però pende la richiesta di referendum, sarebbe sotto il 26 per cento (25,92) mentre il Pd raggiungerebbe quota 27,47 per cento. Né migliore sarebbe la performance della Lega che finirebbe ben sotto il 10 per cento (9,05). Positivi i risultati di Idv e Sel, rispettivamente all’8,3 e al 7 per cento. Quanto al Terzo Polo, si confermerebbe decisivo al Senato e in generale registrerebbe il 7 per cento per l’Udc e il 3,3 per Fli.
Quali scenari discendono da questi dati? Parecchi. Ma uno in particolare si impone. E cioè che la regressione continua del partito berlusconiano lascia poche chance di manovra ai cosiddetti frondisti di Pisanu e Scajola. Nel senso che se vogliono impedire che eventuali elezioni politiche nella prossima primavera si trasformino in una debacle hanno l’urgenza di intervenire entro pochi giorni per modificare il quadro politico attraverso una crisi che porti a nuove possibilità di intese nel centrodestra.
Intese difficili certo, all’insegna di un percorso che è e rimane irto di ostacoli. Tuttavia ancor più certo è che lasciando le cose come stanno, il pericolo di andare incontro a una sconfitta che penalizzerebbe in modo netto il centrodestra si configura come una certezza. Del resto, per togliere ogni dubbio, e sempre con riferimento ai dati dello stesso sito, basta guardare la ripartizione dei seggi.
Se la tendenza elettorale venisse confermata, infatti, alla Camera il centrosinistra avrebbe 346 seggi; il centrodestra 214 e il Terzo Polo 69. Al Senato il centrosinistra conquisterebbe 156 seggi; il centrodestra 122; il Terzo Polo 35. E sarebbe determinante. Il centrosinistra ha tutte le convenienze per andare a votare anticipatamente; il centrodestra potrebbe esservi costretto dallo sfarinamento della maggioranza. Se i frondisti vogliono scongiurare questa eventualità, hanno l’obbligo di muoversi in fretta.
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