La polizia belga ha fermato due persone sospettate di aver partecipato alla sparatoria di ieri a Forest, alla periferia di Bruxelles, durante una perquisizione antiterrorismo.
Le identità dei due sospettati non sono state rese note, ma la Procura ha smentito che si trattasse dei fratelli Khalid e Ibrahim el-Bakraoui, due pregiudicati che secondo il quotidiano Dernière Heure sarebbero stati coinvolti nello scontro a fuoco.
Uno dei due sospettati è piantonato in ospedale, dove è stato ricoverato ieri pomeriggio con una gamba rotta, accompagnato da un altro uomo che subito dopo si è dato alla fuga. L’altro fermo è stato eseguito durante la notte a Neerstalle, a pochi metri dal luogo della battaglia.
Il procuratore ha ricostruito la dinamica dello scontro, avvenuto durante una perquisizione della Polizia federale belga e della Brigata criminale francese. L’operazione fa parte delle indagini sulle reti jihadiste europee condotte dopo gli attentati del 13 novembre scorso a Parigi.
Pochi minuti prima delle tre di ieri pomeriggio, sei agenti – quattro belgi e due francesi, tra cui una donna – sono entrati in un condominio in Rue de Dries, a Forest. Gli occupanti di un appartamento li hanno accolti sparando con un kalashnikov e un fucile a proiettili di gomma. Lo scambio di colpi è stato breve ma intenso, e gli agenti hanno deciso di ritirarsi per intervenire in forze più tardi.
Quando gli agenti sono usciti per strada, i banditi asserragliati nell’appartamento hanno iniziato a sparargli addosso dalle finestre. Qui è rimasto ferito il quarto agente – colpito di striscio alla testa – mentre uno degli aspiranti jihadisti è stato ferito a morte da un tiratore scelto della polizia mentre si era affacciato per sparare di nuovo. Gli altri due si sono dati alla fuga passando per i tetti, e sono ancora ricercati.
L’aspirante terrorista morto nello scontro è stato identificato come Mohammed Belcaid, algerino, 35 anni, in Belgio senza documenti. Aveva un solo precedente penale per furto semplice, ma sul suo corpo gli agenti hanno trovato una bandiera dell’ISIS e un libro sul salafismo.
Nell’appartamento e nei dintorni sono stati ritrovati anche armi e “innumerevoli” munizioni, ma nessun esplosivo. Le condizioni dei quattro agenti feriti non destano preoccupazioni.
“Non c’è alcuna minaccia specifica che pende sulle istituzioni o sui cittadini”, ha dichiarato Marc-Jean Ghyssels, il borgomastro di Forest. “Si è trattato solo di una perquisizione che è andata storta”. Per le strade della cittadina si può di nuovo circolare, e le scuole di Rue de Dries, blindate ieri dagli agenti per assicurare la sicurezza dei bambini e del personale, sono state riaperte.
Intanto, il primo ministro belga Charles Michel ha indetto per oggi una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Il premier ha annunciato di aver alzato l’allarme terrorismo al terzo livello. “Dopo quella di ieri – ha detto – ci saranno altre operazioni di polizia nelle ore e nei giorni a venire”.
F.M.R.
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