Un’app per combattere lo spreco alimentare. Si chiama “Myfoody”, ed è stata creata da un gruppo di ragazzi italiani. I vantaggi? Tanti a cominciare dall’acquisto di prodotti scontati al 30% perché vicini alla scadenza.
Ma la convenienza maggiore è la possibilità che ci viene offerta di educare i nostri comportamenti quotidiani:nell’app infatti c’è anche la sezione Impara, dove, volendo possiamo trovare ricette a spreco zero insieme a tanti segreti di “autoproduzione”. Una prima risposta per limitare l’acquisto di ciò che non serve. L’80% dello spreco alimentare, infatti, avviene tra le mura domestiche ed è necessario invertire questa tendenza, perché l’amore per il cibo è uno stile di vita!
Ma come funziona l’app “Myfoody”, disponibile al momento nelle città di Milano, Torino e Roma e in tutto il territorio del Lazio? Intanto c’è da dire che sulla mappa dell’app vengono segnalati i supermercati e i prodotti in scadenza che si possono acquistare in promozione evitando così che finiscano nel cassonetto. Finora della grande distribuzione hanno aderito Lidl e Coop.
Esplora, risparmia, impara. Questo l’invito che Myfoody rivolge agli interessati che punta su un’unica regola: non sprecare ma riutilizzare gli scarti in cucina e non solo. Nata nel 2015, stata premiata dall’Unione europea tra i migliori progetti di social innovation. E’ diventata un vero mondo a spreco zero nel giro di pochi anni.
Ma è vero che le grandi idee nascono per caso?
Nel 2012 Francesco, studente con la passione per la giustizia trasferitosi per qualche mese in Belgio, preparava la sua tesi di laurea. Aprendo la credenza si accorge che mancano all’appello i due amici di fiducia che ti permettono di affrontare le lunghissime notti di studio e ricerca, caffè e biscotti.
Fa un salto al supermercato, acquista le sue provviste e ritorna a casa, deciso a riprendere le sue ricerche, quando vede una data. Quei biscotti, appena acquistati a prezzo pieno, sarebbero scaduti nel giro di pochi giorni! Questo è il caso che si è trasformato nell’idea che ha dato vita a Myfoody.
Francesco a quel punto si è chiesto: “E’ giusto comprare a prezzo pieno un prodotto che ha vita minore rispetto agli altri?” Da qui la scoperta, o meglio, la conferma di un problema di grande portata come quello dello spreco alimentare. I dati parlano chiaro: circa un terzo del cibo prodotto nel mondo non riesce ad arrivare nelle nostre case e molto spesso chili di cibo vengono sprecati lungo tutta la filiera a causa delle inefficienze logistiche.
Una scoperta non accettabile, per un giovane venticinquenne da sempre attento a temi come sostenibilità e riutilizzo delle risorse, che andava condivisa con gli amici.
Una serie di telefonate e tavole rotonde su Skype con Luca, Esmeralda, Stefano e Alessandro, diventati poi il team che diede vita a Myfoody: un gruppo di ragazzi under 30 con a cuore il cibo, il futuro del pianeta e la voglia di trovare una soluzione a un problema di ampia portata.
Cosa è successo da allora? Dopo un periodo di test, superato con successo, la prima versione di Myfoody nel 2016. Le soddisfazioni oggi sono state tante, dall’entrata nei 35 migliori progetti europei di Social Innovation, alla partecipazione al programma Scaling Circular Business per startup innovative e attive nell’ambito dell’economia circolare, all’inserimento nelle best practice del Milano Food Program.
Nel 2017, infine , anche Apple li ha premiato come una delle miglior app iOS.
A.B.
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