“Quando tutti leggeranno la manovra e capiranno che ci sono più diritti, più posti di lavoro e meno tasse, gli operatori economici seri, che non fanno speculazioni, investiranno sull’Italia. Io ho incontrato diversi operatori e nessuno pensa che l’Italia non sia un Paese stabile, sicuro e che tornerà a crescere”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a margine della riunione del G6 a Lione. E sarà una crescita, ha aggiunto Salvini, “non dello zero virgola: questa manovra inietta energia e soldi” nel Paese. Il ministro ha poi spiegato di “non credere ad invasioni aliene, scie chimiche e complotti. Prendo atto che tutti i colleghi europei vogliono un’Italia che cresce e che punta sul lavoro. Nessuno ha detto una mezza parola contro la manovra economica”.
Intanto però il Fondo Monetario Internazionale abbassa le previsioni di crescita all’1,2% nel 2018 e all’1% nel 2019 e avverte: “Preservate le forme pensionistiche e del mercato del lavoro”. Ma Salvini chiude, “sulla riforma Fornero nessuno ci fermerà”.
Lo spread, dopo un ulteriore balzo fino a 315 punti base, chiude sotto i 300 punti base: prima seduta di recupero per Piazza Affari dopo tre cali consecutivi che hanno comportato un tonfo complessivo del 4,3%.
Nel giorno in cui la discussa Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza è approdata alle Commissioni Bilancio delle Camere, il Ftse Mib, al termine di una giornata nervosa sia sull’azionario sia sui titoli di Stato, è salito dell’1,06% risultando il migliore in Europa favorito anche dal leggero ridimensionamento dello spread Btp/Bund sotto quota 300 punti (segui il rendimento dei decennali). Questo ha permesso un parziale ritorno degli investitori sui titoli bancari (+2,2% Intesa Sanpaolo e +1,2% Unicredit le migliori) con due eccezioni: il -2% di Bper Banca e il -3,7% di Carige che, secondo indiscrezioni, intende chiedere a Bce più tempo per definire il proprio piano di rafforzamento patrimoniale ma che si trova davanti alla difficile operazione di collocamento di un bond subordinato. A sostenere il Ftse Mib sono stati in primis i petroliferi: i giudizi degli analisti di Kepler e l’apprezzamento del petrolio in area 84,75 dollari al barile nel Brent e vicino a 75 dollari nel Brent ha guidato Saipem a +3,3% e Eni a +2,6%. Brillante Tenaris (+3,3%).
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