A Taormina, tra le misure di sicurezza più severe di sempre, si è aperto il G7. La posta in gioco è più alta che mai e le trattative si annunciano difficili.
I capi di Stato e di governo dei sette Paesi più ricchi del mondo sono divisi su questioni importantissime: ambiente, migranti, commercio internazionale. C’è più accordo invece sulla lotta al terrorismo.
A Taormina si sono visti più volti nuovi del solito. È il primo G7 per Donald Trump, il presidente degli USA, la premier britannica Theresa May, il presidente francese Emmanuel Macron e il padrone di casa, il premier italiano Paolo Gentiloni. Con loro il premier giapponese Shinzo Abe, il premier canadese Justin Trudeau e la cancelliera federale tedesca Angela Merkel, la decana del gruppo, al potere dal 2005 (e favorita per la rielezione).
Integrano la rosa i rappresentanti della UE, il presidente del Consiglio Donald Tusk e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Domani, per il dialogo allargato sull’Africa, parteciperanno ai negoziati anche i capi di Stato e di governo di Etiopia, Kenya, Niger, Nigeria e Tunisia.
Sono presenti anche rappresentanze di Unione africana, Banca africana per lo sviluppo, OCSE, ONU, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. In totale a Taormina sono arrivati o stanno per arrivare circa duemila delegati. Per garantire la loro sicurezza, oltre a settemila uomini delle forze dell’ordine, sono stati schierati circa 2.900 militari.
Molti dei protagonisti, come si accennava, si incontreranno per la prima volta faccia a faccia. Ci si aspetta molto dal primo vis-à-vis tra l’europeista di ferro Macron e la May, protagonista della Brexit. Ma il commento di Macron, affidato a un tweet, si concentra sulla solidarietà dopo l’attentato di Manchester: “Siamo a fianco del Regno Unito. Conosciamo questo tipo di attacchi. Faremo tutto quel che potremo per aumentare la cooperazione contro il terrorismo”.
We stand with the UK. We know this kind of attacks. We will do everything we can to increase cooperation against terrorism. @theresa_may pic.twitter.com/gfeTmisK9Q — Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) May 26, 2017
We stand with the UK. We know this kind of attacks. We will do everything we can to increase cooperation against terrorism. @theresa_may pic.twitter.com/gfeTmisK9Q
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) May 26, 2017
Sempre a proposito del divorzio tra Gran Bretagna e UE, ieri a Bruxelles Trump aveva fatto inversione di marcia: in un incontro con Tusk e Juncker si era detto preoccupato per i posti di lavoro che la Brexit potrebbe bruciare anche negli USA.
Intanto, oltre alle ultime notizie sul Russiagate, tiene banco un suo commento sul comportamento della Germania nel commercio internazionale. Secondo der Spiegel, i tedeschi sarebbero bad, very bad: “cattivi, molto cattivi”. Stamattina il presidente USA si è affrettato a smontare la polemica. In inglese e anche in tedesco, lingua che conosce piuttosto bene, ha spiegato che secondo lui si è trattato di un “problema di traduzione”: intendeva dire che il comportamento dei tedeschi “non va bene”, non che fossero essenzialmente malvagi.
Trump è arrivato ieri sera all’aeroporto di Sigonella, da Bruxelles, dove ha partecipato a un vertice straordinario della NATO, e ha raggiunto Taormina in elicottero con la first lady Melania. Per la gioia dei fotografi e degli esperti di gossip, sulla scaletta dell’Air Force One i Trump erano mano nella mano.
“Al G7 chiediamo risultati”, annuncia il premier Gentiloni, nel suo videomessaggio di benvenuto registrato davanti al Teatro Greco. “Sappiamo che non sarà un confronto semplice ma lo spirito di Taormina ci può aiutare nella direzione giusta”.
“Su terrorismo e sicurezza faremo una dichiarazione importante”, anticipa Gentiloni.
Quello appena aperto è senza dubbio ”il più difficile dei G7” anche secondo Tusk. L’Unione “farà di tutto per un accordo” in materia di sicurezza, commercio internazionale e – soprattutto – ambiente. “L’accordo di Parigi è da applicare interamente”: lo ricorda in conferenza stampa Juncker sperando che gli USA di Trump lo prendano in parola.
In fatto di sicurezza internazionale, ancora secondo Tusk, Bruxelles si aspetta unità sulla questione ucraina e una conferma delle sanzioni alla Russia finché non applicherà in pieno gli accordi di Minsk. In Siria bisogna fare di tutto per la “fine delle brutalità”, coinvolgendo anche la Russia, e per “bloccare l’uso delle armi chimiche”. Della Corea del Nord c’è da aspettarsi che Trump e Abe parlino a lungo. È un “problema mondiale”, ha ricordato il presidente USA, che tuttavia “a un certo punto sarà risolto”.
Oggi i negoziati andranno avanti per tutto il pomeriggio, fino alle 19, quando è in programma al Teatro Greco un concerto dell’Orchestra filarmonica della Scala di Milano. A cena – all’hotel Timeo – farà gli onori di casa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I negoziati riprenderanno sabato mattina, con le conferenze stampa conclusive in programma dalle 15 in poi.
Le autorità hanno ordinato ai negozianti di tenere chiusi i loro esercizi sabato, ma molti hanno abbassato le saracinesche già oggi per timore di disordini. Alcuni hanno montato barriere di legno o lamiere davanti alle vetrine. Domani il corteo No Summit sfilerà dal parcheggio Salluzzo a piazza Municipio, a Giardini Naxos. Sono attese circa 3.500 persone. Tutto il traffico sarà bloccato dalle 12 a fine manifestazione.
F.M.R.
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