Dietrofront del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che proprio questa sera in diretta su Facebook ha ammesso che la Torino-Lione va fatta. Le sue parole lasciano spazio a poche interpretazioni: “Non realizzare il Tav costerebbe molto di più. Dico questo pensando agli interessi nazionali. Questa è la posizione del governo”, afferma il premier.
In diretta video da Palazzo Chigi Conte spiega la posizione del Governo aggiungendo che “i fondi UE sono aumentati fino al 50% per la tratta italiana”. “Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta – dice ancora – La priorità è tutelare gli interessi dei cittadini” perché “in gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Vanno gestiti, se mi permettete, come farebbe un buon padre di famiglia”.
Accoglie con entusiasmo il vicepresidente Matteo Salvini il ‘sì’ all’opera sottolineando però, con rammarico, “il tempo perso”, ma “adesso di corsa a sboccare tutti i cantieri fermi!” dice. Mentre il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce di essere “contrario, ma non ho intenzione di dimettermi”.
Con ironia mista a sarcasmo il segretario del Pd Nicola Zingaretti comemnta: “Nella migliore dell’Emilia ipotesi abbiamo perso più di un anno. Nella peggiore un altro giro di valzer che non porterà a nulla. povera Italia”.
Plaudono le opposizioni da Forza Italia a FDI, mentre il M5S, furioso, annuncia che il loro ‘no’ non cambia: “Si esprimano le Camere. Vedremo chi è favorevole al progetto vecchio di 30 anni e chi invece sceglierà di avere coraggio”, scrivono in una nota congiunta i capigruppo Cinque Stelle, Patuanelli e D’Uva. Mentre per il ‘pilatesco’ Luigi Di Maio, dopo il via libera di Conte, dice :”Era e resta un’opera dannosa. Decida il Parlamento”.
Ma è dal Piemonte, dove il ‘no’ dei M5S aveva permesso di guadagnare consensi, che arrivano i commenti più duri. “Un governo in cui fa parte il M5S dà l’ok alla Tav? Inaccettabile. Il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi”, dice la consigliera, ‘pasionaria’ no tav, Francesca Frediani.
Sarà il voto di fiducia di mercoledì 25 luglio alla Camera ad allontanare del tutto la crisi politica che ha occupato la scena delle ultime settimane. È vero che i deputati si esprimeranno sul decreto sicurezza ma giocarsi l’arma della fiducia mette sul tavolo la sopravvivenza stessa del Governo ed è praticamente quasi certo che non si parlerà più di rottura ma di prosecuzione della legislatura. Almeno fino a nuovi dissapori tra Lega Cinque Stelle.
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