« Ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento… » ─ Tiziano Terzani, Un indovino mi disse (1995)
Ma l’indovino non volle anticipargli che la mitica Turtle House sarebbe stata un giorno abbattuta. Forse, fu solo pietà la sua.
La casa di Bangkok dove visse il giornalista e scrittore italiano Tiziano Terzani e dove redasse le oltre 400 pagine dei suoi viaggi racchiuse in “Un indovino mi disse”, ha vita breve e presto scomparirà sotto le ruspe per far posto ad un anonimo palazzone di cemento, uno dei tanti ‘mostri’ che popolano la capitale thailandese.
Insieme ad essa sparirà anche la prova tangibile di un passato favoloso, di un pezzo di storia e di cultura non solo italiana, ma anche dell’antico Siam, la terra del sorriso.
E così una delle case tradizionali più belle, come perfino il famoso magazine AD Architectural Digest la definì in un reportage del 1993, verrà distrutta.
Un altro pezzo di storia che se ne va. Un altro simbolo di un’epoca e di un uomo “nostro”, italiano, che ha ispirato e continua a ispirare migliaia di persone con il suo messaggio di pace, di uguaglianza e di amore (in un momento storico, quello attuale, in cui abbiamo davvero bisogno di messaggi come questi), che verrà cancellato per sempre.
Anche il giardiniere e custode Kamsing, che visse con la famiglia Terzani e che è rimasto lì da 35 anni perderà tutto: la casa, il lavoro. Qualche settimana fa a Bangkok, in una delle terrazze che si affacciano sullo splendido giardino, raccontava di Terzani alla blogger di viaggi, Teresa Pisanò, asiatica di adozione da ormai dieci anni, e con gli occhi lucidi le chiedeva di aiutarlo, di fare qualcosa per impedire l’abbattimento di quella casa. Quello che ad oggi sappiamo è che poco dopo questa visita, pare che il bellissimo laghetto sia stato prosciugato e tutti i pesci e la tartaruga ultra centenaria, per la presenza della quale Terzani aveva battezzato quella che fu la sua abitazione dal 1990 al 94 ‘Turtle’, portati allo zoo. Segno che i lavori procedono nel senso della demolizione per fare spazio all’ennesima colata di cemento.
“Salviamo Turtle House! Non permettiamo che questo “luogo dell’anima”, patrimonio di valore storico e culturale, venga abbattuto per dare posto a un “non-luogo” di lapidazione del passato”. E’ l’appello lanciato da Teresa Pisanò su Change.org. Una petizione diretta all’ambasciata d’Italia, il Consolato italiano, l’Istituto italiano di cultura, tutti a Bangkok, ed altri decisori.
Chiunque può sottoscrivere questo appello che ha già raccolto 14 mila firme di sostenitori.
A.B.
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