Prima l’esplosione, poi le urla. Terrore e sangue sulla maratona di Boston, la più antica solo dopo quella di Atene. Tre gli ordigni fatti esplodere. Il primo, a poche centinaia di metri dal traguardo: i corridori prossimi alla linea d’arrivo sono stati travolti dall’onda d’urto. Neanche il tempo di realizzare di essere nel bel mezzo di un’emergenza, che una seconda bomba è esplosa lungo la strada. Poi una terza deflagrazione si è verificata nella vicina biblioteca “John Fitzgerald Kennedy”.
In totale i morti sarebbero almeno: una delle vittime è un bambino di 8 anni, si chiamava Martin Richard, morto tra le braccia del padre. Un primo bilancio parla anche di 144 feriti. Tra questi almeno 17 sono gravissimi e almeno 10 avrebbero subito amputazioni. Tra le sirene impazzite dei mezzi di soccorso e gli atleti che si aggiravano per l’area del traguardo, lo scenario era come quello di un campo di battaglia.
Un particolare agghiacciante, confermato dai chirurghi che si danno il cambio tra un operazione e l’altra: le carni dei feriti sono state dilaniate anche da biglie d’acciaio e chiodi. Si tratta quindi di bombe a frammentazione confezionate artigianalmente: chi ha organizzato tutto questo non solo aveva il chiaro intento di uccidere, ma voleva farlo provocando mutilazioni e ferite atroci ai presenti. La polizia ha chiesto a tutti di restare all’interno degli edifici e a non raccogliersi in gruppi.
I bimbi feriti e ricoverati in ospedale sono nove. Una madre, Liz Norden, da ore si divide freneticamente tra i due ospedali dove sono ricoverati due dei suoi cinque figli. I due fratelli erano andati a vedere la corsa di un amico: sono stati investiti dall’esplosione ed entrambi, portati in due diversi ospedali della città, hanno subito qualcosa che cambierà il corso della loro vita: entrambi hanno subito l’amputazione di una gamba, dal ginocchio in giù.
La maratona di Boston è in onore del Patriots day, festa molto sentita nel New England, che celebra gli eroi di tutte le guerre americane. Quest’anno l’ultimo miglio era stato dedicato ai sopravvissuti della strage nella scuola di Newtown: era infatti presenti alla maratona anche i genitori delle vittime che negli Usa combattono affinchè sia mantenuto aperto il dibattito sul controllo delle armi.
Per l’Fbi non ci sono dubbi, si tratta di terrorismo. Si cerca il tipo di matrice che ha ispirato l’attacco. Restano in piedi sia l’ipotesi islamica che quella del terrorismo interno. Nel corso della notte, l’allarme è stato esteso anche alle città di New York e Washington. Sul cielo di Boston lo spazio aereo è rimasto chiuso per molte ore. A Londra, in vista, della maratona della prossima settimana, la polizia ha subito rafforzato le misure di sicurezza.
Intanto sono partite le indagini, alcuni sospettati sono stati fermati e le loro case perquisite. Ma di colpevoli certi, purtroppo non vi è ancora traccia.
E.S.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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