Dopo due ore e mezza di vertice, la maggioranza di governo trova la quadra sul decreto fiscale con un accordo che vede l’inserimento in manovra del carcere per gli evasori e il via alla stretta sui contanti ma solo da luglio 2020. La stretta entrerà subito nel testo del decreto fiscale ma le nuove norme saranno in vigore solo dopo il via libera finale al decreto.
Restano da definire i nodi della flat tax e delle partite Iva, al termine di una giornata interminabile fatta di incontri bilaterali e culminata nel vertice di maggioranza nel lungo vertice di questa notte.
“Ho due buone notizie per imprenditori, commercianti, artigiani e per tutti gli italiani onesti”, scrive su Facebook il capo politico del M5s e ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo il via libera al decreto fiscale dalla maggioranza di governo. “Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5s, e anche la confisca per sproporzione entra nel decreto legge. D’ora in avanti chi evaderà centinaia e centinaia di migliaia di euro sarà finalmente punito con il carcere. Colpiamo i pesci grossi. Per la prima volta uno Stato forte con i forti e non più forte con i deboli. Uno Stato che non ha più paura e che ritrova il coraggio di lottare contro i colossi. Finalmente tocchiamo gli intoccabili”, scrive Di Maio.
L’obbligo per i commercianti di dotarsi di Pos e le relative multe dovrebbero essere invece posticipati a luglio del 2020 in attesa di un accordo sull’abbassamento dei costi bancari. Anche il tetto all’uso del contante sarebbe slittato alla stessa data. Invece, va avanti la discussione sulla questione delle partite Iva. Nello specifico, si andrebbe verso un allentamento della stretta sulla flat tax. In pratica, per chi ha redditi entro i 65 mila euro, dovrebbe essere mantenuto il regime forfettario, senza introdurre il calcolo analitico del reddito. il vertice era iniziato ieri intorno alle 21, dopo gli incontri bilaterali tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri con i capi delegazione dei singoli partiti di maggioranza, avviati nel pomeriggio. Soddisfatto il capo politico e ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Riguardo all’obbligo per i commercianti di dotarsi di Pos, Di Maio tiene a sottolineare: ” Avevamo detto che sarebbe stato ingiusto colpire migliaia di commercianti prima di non aver provveduto ad abbassare i costi delle commissioni bancarie e siamo riusciti a bloccare il provvedimento. Quindi prima si lavora sulle commissioni e poi si ragiona sul resto. Così non criminalizziamo i commercianti e difendiamo migliaia di attività sul territorio nazionale”. Infine, aggiunge: “sul regime forfettario per i professionisti siamo al lavoro. Sarà oggetto della discussione nei prossimi giorni”.
Lettera Ue: “Manovra non rispetta riduzione debito”
Se è finalmente tregua tra Conte e Di Maio, anche se la legge di bilancio “non è ancora chiusa”, l’Ue vuole chiarimenti sulla manovra. La lettera arrivata da Bruxelles chiede approfondimenti che dovranno arrivare entro domani, per consentire alla Commissione di tenerli in considerazione prima di dare l’opinione formale” sulla manovra”.
Il piano italiano – si legge nel testo – “non rispetta il target di riduzione del debito per il 2020. La bozza prevede un peggioramento del deficit strutturale di 0,1% del Pil, “che manca il raccomandato aggiustamento strutturale di 0,6%”, e “un aumento della spesa dell’1,9%, che eccede la riduzione raccomandata di almeno lo 0,1%”. Elementi che “appaiono non in linea” con le raccomandazioni, puntando ad un rischio di deviazione significativa” dallo “sforzo raccomandato”.
La Commissione Ue “prende nota della richiesta italiana di utilizzare la flessibilità prevista” dalle regole del Patto “per prendere in considerazione gli effetti sul bilancio degli eventi eccezionali”, e “farà un’analisi approfondita della domanda, considerando i criteri di eleggibilità”.
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