L’allarme arriva direttamente dal ministro dell’Economia Giovanni Tria: banche pericolose.
Il ministro Tria, dal palco del Festival dell’Economia civile di Firenze, mette in chiaro alcune scomode verità e torna inevitabilmente in rotta di collisione con la sua maggioranza. “La crescita in Italia nel 2019 si avvia verso lo zero, siamo di fronte a un rallentamento della crescita in tutta Europa: si è fermata la Germania e di conseguenza si è fermata la parte più produttiva dell’Italia. Ora, siccome l’Italia da anni cresce un punto in meno degli altri Paesi europei noi ci avviamo verso lo zero”.
Immediata la replica del premier, Giuseppe Conte secondo il quale, in questo modo, Tria “dimostra di non credere alla manovra che lui stesso ha contribuito a definire, ed il cui compito è proprio quello di sostenere il Pil grazie a misure come Quota 100 e Reddito di cittadinanza”.
Giovanni Tria cerca, poi, di smorzare le polemiche sorte intorno al sistema bancario a distanza di pochi giorni dalla firma del Presidente Mattarella sulla legge che istituisce una commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
“Attaccare il sistema bancario italiano, mettere in dubbio la sua solidità ma anche la sua resilienza e porre un sospetto su questo, significa avallare una delle campagne europee che ci stanno attaccando e mettendo in difficoltà”,
ha continuato il ministro. Sull’Ue, poi, e sulla sua attenzione ai conti italiani, il ministro ha assicurato: “Una manovra correttiva? Nessuno ce la chiede”. “Per la ripresa faremo subito il decreto sblocca cantieri e il decreto crescita e poi un grande piano coordinato per il Mezzogiorno che punta su innovazione, tecnologica, formazione, infrastrutture, investimenti pubblici”. Anche se, più di tutto, servirebbe ricreare “un clima di affidabilità e fiducia nel nostro Paese”.
Il presidente del Consiglio Conte, intervenuto poche ore dopo, sempre da Firenze, ha invece sostenuto: «Non mi sembra che ci siano i presupposti per parlare di attacco alle banche». «Piuttosto dobbiamo varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati dalle banche» ha aggiunto, prendendo di fatto le parti di Di Maio e Salvini.
Le parole del ministro dell’Economia Tria sono rivolte, evidentemente, ai leader delle due formazioni di maggioranza che, invece di prendere posizioni chiare sul futuro economico del nostro Paese, hanno passato le ultime settimane a spostare l’attenzione sullo scontro nel governo.
Ad avallare le parole preoccupanti di Tria, poi, si è aggiunto oggi il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, il quale ha sottolineato come oggi l’economia italiana sia “ufficialmente in stallo: l’Italia continua ad affrontare significativi problemi in campo economico e sociale” e “per risolverli è necessario adottare una serie di riforme pluriennali per favorire una crescita più solida ed inclusiva e ripristinare la fiducia nella capacità di riforma”. Infatti, secondo le stime Ocse, presentate nel Rapporto economico sull’Italia, la politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019, mentre il debito salirà al 134%.
AGMC
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