La situazione in Ucraina è sempre più delicata. Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, nella giornata di ieri, aveva posto un ultimatum, scaduto questa mattina, ai separatisti che da giorni occupano le regioni orientali a maggioranza russofona. Non essendo stato accolto, il governatore di Donestk, Serghiei Taruta, ha annunciato l’introduzione del regime antiterroristico; a questo punto, si teme un’invasione delle truppe russe in Ucraina.
L’ultimatum, prevedeva, che se gli occupanti separatisti avessero liberato i palazzi del potere e deposto le armi entro le otto di questa mattina, non sarebbero stati perseguiti. In risposta, i filorussi questa mattina hanno occupato il municipio della città di Luhansk, mentre a Donetsk, i palazzi delle autorità locali già occupati, sono diventati il quartier generale dell’autoproclamatasi ‘’Repubblica di Donestk’’.
Nel frattempo è tornato a parlare Turcinov, dichiarando che Kiev sarebbe disposta, come per la Crimea, allo svolgimento di un referendum sull’indipendenza di quelle regioni, ma l’importante è che sia svolto in un ‘’election day’’, che potrebbe esser accumunato alle presidenziali del prossimo 25 maggio.
Spiega così il presidente:
’’Sono certo che la maggioranza voterebbe per un’Ucraina indipendente, unitaria e democratica”.
Queste le dichiarazioni del governatore Taruta, dopo la decisione di applicare un regime antiterroristico:
“La decisione di applicare il regime di un’operazione antiterroristica è diretta a difendere la pace e l’ordine nella nostra regione, sono terroristi le persone armate, aggressive e fanatiche che ci tolgono oggi la pace e l’ordine. Noi non permetteremo loro di sentirsi padroni della nostra terra”.
Questa operazione verrà affidata all’esercito, decisione che mette in evidenza la scarsa considerazione del governo ucraino nei confronti della polizia locale, incapace o forse restia di reprimere le forze filorusse.
Ma questa mossa di coinvolgere l’esercito, potrebbe essere un’arma a doppio taglio e causare un’escalation, infatti sono migliaia le truppe russe ammassate al confine orientale, pronte ad intervenire ed invadere l’Ucraina, qualora Mosca desse l’ordine.
Per paura di questa reazione, la candidata alle presidenziali ucraine, Lulia Timoschenko, non è d’accordo sull’uso della forza contro i filorussi dell’est, perché convinta che questo intervento porterebbe a uno spargimento di sangue e ad una aggressione da parte della Russia.
Si aspettano dichiarazioni da parte dell’ONU, che ha svolto ieri sera una riunione di emergenza su richiesta della Russia, dopo la decisione di Kiev di mobilitare l’esercito.
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