“L’Italia conferma che le misure di bilancio addizionali richieste per il 2017 sono state prese e che quindi, in questa fase, nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito”. Lo ha scritto la Commissione Ue nel pacchetto di primavera che contiene l’analisi dei conti pubblici e le raccomandazioni.
Viene così scongiurato il rischio di una procedura per debito a carico dell’Italia, presentato come probabile scenario dall’Unione europea nel corso dell’ultimo anno, a meno che lo Stato italiano non avrebbe messo mano ai propri conti.
Al momento quindi, Bruxelles non ritiene ci siano le condizioni nemmeno per una procedura per squilibri macroeconomici, se si applicano le riforme raccomandate. Ma non è detto che le cose non possano cambiare.
Secondo la Commissione Ue infatti, gli impegni sulle riforme descritti nel Programma nazionale di riforma (PNR) sono “sufficientemente ambiziosi, ma l’assenza di dettagli sull’adozione e di un calendario dell’attuazione limita la loro credibilità”. E questo vale non solo per l’Italia ma anche per Portogallo e Cipro. Bruxelles spiega che “non c’è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme” raccomandate.
Intanto, l’Istat ha diffuso oggi le stime ”Prospettive per l’economia italiana nel 2017”, che farebbero prevedere buone possibilità per l’economia italiana. Nel 2017, secondo l’Istituto, si potrà avere un aumento del Prodotto interno lordo pari all’1,0% in termini reali”. Rispetto a novembre, dunque, sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali le indicazioni sul Pil per quest’anno.
“Nell’attuale quadro previsivo si ipotizza una dinamica più sostenuta del commercio mondiale che favorirebbe le esportazioni”, si spiega. Il tasso di crescita diventa così “lievemente superiore a quello registrato nel 2016 (+0,9%)”. Nel primo trimestre del 2017 il Pil ha registrato “un ulteriore miglioramento”, “consolidando in tal modo la fase di recupero”.
Le previsioni incorporano “le misure descritte nel Documento di economia e finanza diffuso ad aprile”. Per quanto riguarda le famiglie, l’incremento medio dei consumi è alimentato «dai miglioramenti del mercato del lavoro, solo parzialmente limitati dal rialzo atteso dei prezzi al consumo». Si aprono buone prospettive anche per gli investimenti, che beneficerà degli “effetti positivi sul mercato del credito derivanti dal proseguimento della politica monetaria espansiva della Banca centrale europea (+3%)”.
P.M.
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