Un codice a barre, applicato sull’unghia dell’anziano con problemi di demenza può venire utile nel caso in cui dovesse smarrirsi, per permetterne una rapida identificazione. E’ la trovata ingegnosa che il comune nipponico di Iruma, nella provincia giapponese di Saitama, ha adottato su larga scala dopo avere testato il sistema su un gruppo ristretto di persone.
Lo riferisce il Japan Times, specificando che si tratta di un ‘Qr Code’, l’evoluzione del codice a barre, delle dimensioni di un centimetro di lato, trasferito su uno sticker difficile da rimuovere almeno nelle prime due settimane. Inquadrato con uno smartphone, il codice rimanda a un numero di telefono del Comune da chiamare e a un codice unico assegnato all’anziano. Attraverso il codice il funzionario che riceve la chiamata può risalire all’identità e all’indirizzo dell’anziano, oltre ai numeri dei congiunti.
Il sistema è stato rodato in un primo test tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016 su 11 persone, di cui nove sono riuscite a tenere il codice senza problemi. Il problema degli anziani scomparsi è molto sentito nella città, riporta il quotidiano, che ha avuto 539 casi nel 2015, il triplo rispetto al 2012. “Speriamo – riferiscono fonti del Comune – che questa tecnologia permetta un’identificazione rapida, in modo da aiutare velocemente l’anziano e la sua famiglia”.
I numeri della demenza sono sempre più elevati perché il progressivo aumento dell’invecchiamento della popolazione determina un’esponenziale aumento di questa problematica, che spesso nella fase iniziale viene sottostimata in quanto considerata “normale” con il progredire dell’età. A livello europeo, ad esempio, la demenza di Alzheimer rappresenta il 54% di tutte le forme di demenza con una prevalenza negli ultra sessantacinquenni del 4,4% (dati Istat). La prevalenza di questa patologia aumenta con l’età e risulta maggiore nelle donne, che presentano valori che vanno dallo 0,7% per la classe d’età 65-69 anni al 23,6% per le ultranovantenni, rispetto agli uomini i cui valori variano rispettivamente dallo 0,6% al 17,6%.
Secondo le stime dell’OMS (aggiornate a fine 2013), il numero dei malati nel mondo si aggira intorno a 44.35 milioni, ma secondo previsioni nel 2030 potrebbero raggiungere 75.62 milioni (+52%) e nel 2050 135.46 milioni. Sono oltre 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Secondo l’Alzheimer’s Disease International, nel rapporto Mondiale Alzheimer 2015, che rappresenta un aggiornamento annuale che considera le previsioni relative a prevalenza (numero complessivo di malati), di incidenza (nuovi casi di demenza nell’anno) e dei costi a livello mondiale: “Nel mondo, il numero di persone sopra i 60 anni è di quasi 900 milioni. Tra il 2015 e il 2050, si prevede che il numero di persone anziane che vivono nei paesi ad alto reddito crescerà del 56%. Nei paesi a reddito medio-alto l’aumento previsto è invece del 138%, in quelli a reddito medio-basso è del 185%, mentre nei paesi a reddito basso la crescita stimata è del 239%. L’aumento dell’aspettativa di vita sta determinando una rapida crescita numerica, ed è associato all’aumento della prevalenza di malattie croniche come la demenza”.
A.B.
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