Atti violenti, soprusi, intimidazioni e molestie possono raggiungerci anche attraverso internet. Nelle statistiche europee di ragazzi che vittime di episodi del genere l’Italia è ai livelli più bassi, ma il fenomeno è in espansione.Per la prima volta aziende del calibro di Facebook, Google e YouTube insieme alla polizia di Stato si sono uniti con un solo grande obiettivo: rendere la rete più sicura, dopo i gravissimi recenti episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti.
Ma il cyberbullismo non è l’unico rischio che si può correre sul web. Per tutti, ma soprattutto per i giovani e i più giovani esiste anche la possibilità di essere adescati da sconosciuti chattando e frequentando i social network. Ecco il motivo per cui nasce la campagna “Una vita da social” che, partendo da Roma, porterà nelle scuole di oltre trenta città italiane informazioni utili per la sicurezza in rete dei ragazzi.
Il capo della Polizia Alessandro Pansa, presentandola ieri alla stampa, ha spiegato che
L’ iniziativa nasce principalmente contro il cyberbullismo ovvero contro forme di bullismo esasperate che, allargandosi a un numero indeterminato di soggetti, rendono la vittima più debole e possono portare spesso a gesti inconsulti.
La seconda più importante minaccia è
l’adescamento – ha aggiunto il capo della polizia – che può avere soltanto fini economici e commerciali, essere finalizzato alla truffa o al furto di denaro, ma che altre volte serve ad attrarre giovani e ragazze a incontri o appuntamenti che poi possono finire in maniera tragica.
‘Una vita da social’, è la campagna educativa itinerante -attraverso un ‘truck’ attrezzato e multimediale- realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, che si concluderà a Milano nel mese di maggio. Un viaggio di consapevolezza digitale lungo 120 giorni circa e 33 tappe.
‘Il consiglio ai giovani naviganti del web del capo della Polizia è il seguente:
Mettetevi in rete, ma con spirito critico. E quando avvertire la presenza di un rischio, date l’allarme ai vostri genitori, agli insegnanti e alla Polizia postale.
Anche Fiorello si è unito alla campagna per arginare il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione connesse a un uso scorretto dei nuovi media. Lo fa attraverso un video dove invita i giovani a stare in guardia
mai accettando appuntamenti al buio con persone conosciute in chat.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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