In vista del vaglio della Camera sul Ddl sulle Unioni civili, in Aula mercoledì, il Pd fa il punto della situazione in un incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi, il ministro delle riforme Maria Elena Boschi e il capogruppo del partito alla Camera, Ettore Rosato.
Pd, M5S e Ncd. Si sa che il Movimento 5 Stelle ha annunciato che voterà secondo libertà di coscienza, mentre il leader di Ncd Angelino Alfano ha chiesto al Governo di modificare il testo Cirinnà, togliendo il suo articolo più controverso, quello relativo alla stepchild adoption.
Al Pd quindi il compito di “lavorare ad una maggioranza che approvi il testo”, ma per il resto non sembra avere intenzione di arretrare di un passo. “La posizione del partito – fa sapere il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato – “non è cambiata: sulla unioni civili si va avanti, sempre. Nessuno stralcio”.
Gli articoli della discordia. Da ottobre 2015, il dibattito sociale intorno al ddl Cirinnà si è fatto sempre più polarizzato, tra forti opposizioni, alle quali ha dato voce in ultima instanza il Family Day e dichiarazioni di assenso al testo, altrettanto forti.
Ma quali sono i punti più controversi del progetto di legge in Aula mercoledì? Sicuramente l’art. 5, quello relativo alla stepchild adption. L’articolo è una modifica a una legge del 1983 e ammette la possibilità per uno dei membri dell’unione civile, sia essa composta da persone dello stesso sesso sia da persone di sesso diverso, di ricorrere a un’ “adozione non legittimante” del figlio naturale dell’altro.
Ciò vorrebbe dire estendere alle coppie di fatto, gay o etero che siano, il diritto di adozione che nel nostro ordinamento è previsto solo per “casi particolari”: in questo caso, il minore mantiene il cognome d’origine, diviene erede dei genitori adottivi ma tuttavia non stabilisce legami di parentela con gli altri componenti della famiglia.
Ma a prescindere dalle opinioni relative alla legittimità o meno delle coppie gay e alla possibiltà o meno per loro, di avere dei figli, che sollevano un’infinità di altre questioni, come quella dell’utero in affitto o della madre surrogata, il ddl Cirinnà prima di ogni altra cosa intende fornire una regolamentazione delle coppie di fatto; fino ad oggi, l’unica unione provvista di regolamentazione, sia civile che religiosa era quella del matrimonio.
Per Area Popolare infatti, “Ben prima di arrivare alla stepchild adoption le possibilità di condivisione delle unioni civili si giocano sui primi tre articoli ove esse sono disegnate sull’ istituto del matrimonio”, spiegano i senatori di Ap, Maurizio Sacconi e Nico D’Ascola.
“Il voto finale, la rottura o l’intesa si giocano lì”, con una maggioranza che dovrà quindi essere compatta ben prima di arrivare a discutere l’art. 5.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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