L’Italia di Prandelli, con meno del minimo sindacale, si è limitata a svolgere a Malta il compitino battendo per 2-0 al Tà Qali di La Valletta i padroni di casa. Rispetto alla scintillante prova offerta con il Brasile, gli azzurri hanno compiuto due abbondanti passi indietro ma, trascinata dalle prodezze di SuperMario e di Buffon, ha messo una pesantissima ipoteca sulla qualificazione diretta a Brasile 2014.
Una partita che ha registrato momenti anche di grande sofferenza, soprattutto nella fase centrale del primo tempo, quando i maltesi, impegnati a rimontare l’1-0 realizzato da un Balo confermatosi infallibile dal dischetto (13 centri su 13 per lui dagli undici metri), hanno prodotto il massimo sforzo mettendo in crisi la nostra linea difensiva con semplici verticalizzazioni. Bravo Buffon (comunque responsabile del fallo su Schembri) a mantenere immacolata la porta, neutralizzando il tentativo dal dischetto di capitan Mifsud e anche fortunato quando, pochi istanti dopo, lo stesso Mifsud colpiva la traversa con un bolide da fuori su cui il Gigi nazionale nulla avrebbe potuto. È stato il momento di maggiore difficoltà dei nostri, bravi, però, in chiusura di frazione, ad archiviare la pratica grazie al raddoppio del bomber milanista.
Nel secondo tempo, qualche buono spunto e un paio di occasioni per triplicare fallite. Prandelli ha scelto per l’impegno maltese di riproporre il medesimo modulo, un 4-3-1-2, già visto a Ginevra contro il Brasile con un Giaccherini, stavolta sottotono, a fluttuare tra le linee, dietro il duo rossonero, Balotelli-El Shaarawy, stavolta apparsi molto più affiatati con il “il piccolo faraone” protagonista del contatto in area maltese che è valso il rigore dell’1-0 e di un’altra interessante iniziativa personale culminata in una conclusione a giro di poco a lato. Una delle poche note positive della serata. Insieme alla conferma del sempre più convincente De Sciglio, autore di un’altra prestazione da dominatore assoluto sulla fascia sinistra e di un pregevole assist per il 2-0 di SuperMario. La cui serata, però, non è stata così tranquilla, dal momento che, dopo aver incassato senza fare una piega i fischi del pubblico locale all’ingresso in campo, è stato più volte “beccato” dai tifosi anche in corso d’opera e maltrattato dal suo controllore, Dimech, con il quale si è avuto anche un momento di tensione. Vicenda conclusa, comunque, con una stretta di mano tra i due. Forse la novità più importante in assoluto: sulle doti tecniche del ragazzo nessuno ha mai dubitato, ma sulla tenuta nervosa permanevano notevoli perplessità. Balotelli dovrà abituarsi a “trattamenti personalizzati” al limite della provocazione. Reagire in modo così cavalleresco, mostrando confortanti segnali di miglioramento nell’autocontrollo è forse la risposta più importante che Prandelli cercava. Ora, il Ct sa che le chiavi dell’attacco azzurro hanno trovato il padrone giusto. Che, magari, riprendendo il dibattito accesosi in settimana, non sarà ancora tra le migliori cinque punte del mondo e, a nostro parere, ce ne sarebbero anche altre tre di superiori allo stato dell’arte, ma, di sicuro, ha tutto per scalare rapidamente le posizioni.
Nella ripresa, spazio anche a Cerci, Candreva e Gilardino. Con l’esterno torinista in campo, si è ripetuto l’esperimento del passaggio ad un 4-3-3 teoricamente più aggressivo ma senza ottenerne i medesimi risultati della sfida ai verdeoro. Ma non serviva. Il risultato era già in ghiacciaia e sabato già incombe la serie A con il doppio blocco, juventino e milanista, che dovrà riservare energie ad altri obiettivi. Un’ultima annotazione: De Sanctis, nel giorno del suo 36esimo compleanno, ha annunciato che sarebbe stata l’ultima sua risposta ad una convocazione in maglia azzurra.
Per quanto riguarda le altre gare in programma, nel nostro girone, una gradita mano ce la dà il pareggio 1-1 tra Danimarca e Bulgaria che ci consente di allungare ulteriormente il passo, mentre la Spagna si prende vittoria, 1-0 con il blaugrana Pedro match-winner, e primato nella temuta trasferta di Parigi contro una buona Francia, costretta nel finale in dieci per l’inopinata espulsione dello juventino Pogba. In Sudamerica, l’Argentina riesce a limitare i danni ottenendo un prezioso 1-1 ai 3600 metri di La Paz contro una Bolivia che nel 2009 gliene aveva rifilati sei (a uno). Messi, stavolta eroe negativo: nervoso, dà di stomaco nello spogliatoio, fallisce due ghiotte occasioni per il 2-1. Prosegue il momento-no dell’Uruguay che, dopo il pari interno con il Paraguay, si fa battere 2-0 in Cile. Qualificazione a fortissimo rischio per la “Celeste”. La brillante Colombia, invece, cede di misura (1-0) in Venezuela. Infine, in Asia, il Giappone di Zaccheroni spreca l’opportunità di essere la prima nazionale a staccare il biglietto per Brasile 2014 cedendo 2-1 alla sorprendente Giordania.
Daniele Puppo
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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