Anche l’Italia figura tra i 15 Paesi che hanno ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo della contaminazione con l’insetticida Fipronil. E’ quanto afferma un portavoce della Commissione europea, precisando che “tuttavia questo non significa che l’Italia (che ogni anno importa 500mila uova dall’Oland, ndr) non è coinvolta, garantisce il ministero abbia ricevuto effettivamente uova contaminate”. Secondo quanto reso noto dal ministero della Salute, le autorità sanitarie hanno sequestrato nel nostro Paese alcuni prodotti provenienti da un’azienda francese che aveva usato le uova di uno degli allevamenti olandesi coinvolti nell’uso del Fipronil. La segnalazione di questi prodotti, che non sono mai stati messi in commercio in Italia, era arrivata dalla Francia lo scorso 8 agosto. Lo rende noto il ministero della Salute. Nel “giro” di prodotti a rischio figurano anche due Paesi fuori dall’Unione europea: Svizzera e Hong Kong.
Intanto la Commissione europea ha convocato per il 26 settembre una riunione di alto livello con i ministri e le autorità interessate dalla vicenda delle uova contaminate. “Non si tratta di una riunione di crisi”, ha evidenziato il portavoce della Commissione Ue. “L’obiettivo è quello di trarre lezioni e discutere modi per migliorare continuamente l’efficacia del sistema dell’Unione riguardo a frodi e sicurezza alimentare”, ha spiegato il portavoce.
Nuovi sviluppi in Francia sullo scandalo delle uova contaminate. L’insieme dei prodotti contenenti uova provenienti da allevamenti contaminati verrà ritirato dal mercato nell’attesa dei risultati delle analisi”: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministro francese dell’Agricoltura, Stéphane Travert, precisando che “queste misure di gestione sono perfettamente in linea con le raccomandazioni formulate dalla Commissione Ue”. In caso di “risultati favorevoli” verranno invece immessi nel mercato, precisa il comunicato.
Lo scandalo delle uova contaminate dal Fipronil, un insetticida dannoso per la salute dell’uomo proveniente dai Paesi Bassi, ha visto Belgio e Olanda scambiarsi accuse. Sembra che l’Olanda avesse trovato tracce di Fipronil già a novembre del 2016, ma non avrebbe notificato all’Unione Europea la minaccia: l’accusa arriva direttamente dal ministro dell’agricoltura belga, Denis Ducarme. Il Belgio, grazie a un suo controllo a campione, ha trovato il Fipronil nello scorso luglio in uova olandesi vendute nel suo Paese, e ha subito avvertito la Commissione Europea. Il ministro belga ha anche scritto al suo omologo olandese per avere spiegazioni sul perché non avesse notificato nulla a nessuno. Dal Belgio sono giunte rassicurazioni che da parte loro è stato rispettato il protocollo su questa emergenza. Dal canto suo la Nvwa, l’agenzia per la sicurezza alimentare olandese, nega di essere stata a conoscenza del pericolo già l’anno passato. In casi come questo “gli Stati membri hanno la responsabilità primaria” della notifica delle informazioni al sistema di allerta rapido dell’Unione Europea per alimenti e mangimi, come per le “indagini e le misure appropriate da prendere”, ribadisce il portavoce della Commissione europea, Daniel Rosario, ricordando che l’Esecutivo Ue “resta in stretto contatto con le autorità dei Paesi coinvolti e che il commissario competente, Vytenis Andriukaitis, ha discusso della questione con i ministri” di Belgio, Olanda e Germania. La Commissione europea potrebbe aprire una procedura di infrazione se si rilevasse che le autorità belghe o olandesi, pur essendo al corrente della situazione, non hanno prontamente informato l’Unione Europea della minaccia alla salute dei cittadini.
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