Ursula von der Leyen, candidata alla presidenza della Commissione Europea, si è giocata il consenso dei 28 Paesi che l’hanno designata, puntando su un appassionato discorso all’Europarlamento, nel quale ha toccato tutti i principali temi scottanti della politica comunitaria.
“In mare c’è l’obbligo di salvare le vite” ha esordito la candidata, riscuotendo un lungo applauso, “e tuttavia – ha chiosato – dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti”. Strizzando così l’occhio ai populisti che della lotta all’immigrazione irregolare hanno fatto il fulcro della propria propaganda. Immediato il commento del vice premier italiano Matteo Salvini: le parole della von der Leyen “sulla lotta all’immigrazione clandestina, sul cambiamento delle regole che vedevano l’Italia come il centro di accoglienza europeo sono interessanti”. Ma non nasconde di aspettarla al varco: “Vedremo se confermerà questa volontà di contrastare scafisti e trafficanti – ha aggiunto Salvini – altrimenti se la votano loro”.
Muovendosi con sapiente maestria, da capitano di lungo corso della politica, la von der Lyen, dopo l’ultimo giro di consultazioni ha saputo cucire un discorso multiforme capace di misurarsi con il frammentato paesaggio politico emerso dalle ultime elezioni europee. E ha riservato una promessa per ciascuna parte politica a lei affine. Soddisfazione e sostegno le sono così arrivati dal M5S nelle parole dell’eurodeputata Tiziana Beghin che ha apprezzato l’inserimento del salario minimo europeo nell’impegno di governo.
“Voglio garantire che in una economia sociale di mercato, ogni persona che lavora a tempo pieno, possa avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa“, ha infatti dichiarato la ministra tedesca. Auspicando al contempo sia una contrattazione collettiva concertata con i sindacati dei vari settori, sia la creazione di un quadro generale capace di compattare i diversi modelli europei.
Non poteva mancare un marcato riferimento alle politiche ambientali. E’ un dato inoppugnabile che il partito dei Verdi in Europa, e in special modo in Germania, si è guadagnato una buona quota di seggi europei. “Presenterò un accordo verde per l’Europa nei primi cento giorni del mio mandato”, ha perentoriamente annunciato la von der Leyen all’aula di Strasburgo. “Una delle sfide pressanti è mantenere il pianeta sano. È la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo. Voglio che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050”, ha aggiunto suscitando il plauso dei suoi colleghi. Inutile nascondere che l’obiettivo richiede un impegno non da poco ai 28 Paesi membri, visto che la ministra tedesca punta ad andare oltre le riduzioni di Co2 già previste per il 2030 spostando l’asticella da un meno 40% ad un meno 55%.
In un quadro economico internazionale che vede contrapposti, a colpi di dazi e protezionismo, i due maggiori mercati mondiali, quello americano e quello cinese, la von der Lyen ha richiamato ad un’azione politica unitaria per affrontare le sfide economiche. Se vogliamo “procedere sullo stile europeo” ha detto la candidata e sostenere “il multilateralismo, il commercio equo e un ordine basato sulla legge” è necessario “riscoprire la nostra unità e se siamo uniti dall’interno nessuno ci potrà dividere dall’esterno e allora potremo trasformare le sfide di domani in opportunità”.
Ursula von der Leyen ha poi ricordato la figura di Simone Veil per sottolineare come la sua candidatura, la prima di una donna alla presidenza della Commissione Europea, sia frutto del lavoro di “tutti coloro che hanno rotto le barriere e le convenzioni e che hanno costruito un’Europa basata sulla pace, sull’unità, e sui valori comuni”.
Una stoccata infine agli oppositori del progetto europeo: “Per me solamente una cosa è importante, l’Europa va rafforzata e chi la vuole far fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolirla troverà in me una dura nemica”.
Non si è fatta attendere la risposta negativa di “Identità e democrazia”, da sempre il gruppo più critico verso una certa idea di Europa. Il raggruppamento politico, nel quale siede anche la Lega ha infatti annunciato il suo voto contrario. Dure le parole di Joerg Meuthen che intervenendo in aula a Strasburgo ha dichiarato “Con tutto il rispetto per la sua persona noi riteniamo che lei non sia in grado di rispondere ai requisiti necessari”.
Positivo invece il commento del nostro Premier Conte che in un tweet ha dichiarato: “Ho apprezzato il discorso della candidata Presidente della Commissione von der Leyen. I temi economici, sociali, ambientali evocati così come la lotta ai traffici illeciti lasciano sperare in una Europa finalmente più capace di avere cura del suo futuro e dei bisogni dei cittadini”.
Alle 18 la votazione. Sapremo così quanti dei 750 europarlamentari la von der Leyen abbia saputo convincere, almeno a parole.
Elisa Rocca
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