A.A.A. Offresi rene, trattative riservate. C’è poco da fare dello spirito, davanti ad un annuncio del genere, se a scegliere di vendere un pezzo del proprio corpo è qualcuno in condizioni di gravi difficoltà, magari senza lavoro e con una famiglia sulle spalle. Siamo abituati a sentire notizie del genere provenienti da un mondo sottosviluppato piegato dalla povertà, come quello asiatico o dalla martoriata Africa. Anche nel nostro sempre meno opulento Occidente si sente ogni tanto qualche voce di persone disposte a una ‘cessione’ così personale per sanare, magari, debiti di usura. Ma da noi il commercio di organi è vietato e quindi diciamo che è soltanto un ‘si dice’.
Che però si possa offrire un rene perché si brama di possedere l’ultimo smartphone targato mela morsicata, l’IPhone 6S presentato a San Francisco non più di 10 giorni fa e disponibile in alcuni Paesi non prima del 25 settembre prossimo venturo, ha quasi dell’inverosimile. Ed anche se l’azienda di Cupertino ha assicurato che i prezzi degli ultimi apparecchi, l’IPhone 6S e 6S plus, rimangono identici alle versioni presentate nel 2014, si sa che trattasi degli portatili telefonici più costosi in commercio. Diciamo che, se non costa un occhio della testa, può valere però il baratto con un rene.
Due uomini residenti nella provincia dello Jiangsu (Cina orientale) avrebbero tentato di vendere, appunto, i loro reni per comprare lo smartphone di Apple. Stando a quanto riporta il giornale indiano The Hindu, due amici, Wu e Huang, avrebbero deciso di vendere uno ciascuno per ottenere il denaro che avrebbe permesso loro di comprare un iPhone.
I due avrebbero individuato l’acquirente su internet; quest’ultimo non si è fatto mai vedere ma avrebbe chiesto loro di recarsi in un ospedale di Nanjing per le visite mediche. Uno dei due, però, avrebbe avuto qualche ripensamento tanto da cercare invano di dissuadere il compagno di (s)ventura dall’intraprendere una simile operazione. Caduto nel nulla ogni tentativo, poi, avrebbe anche fatto ricorso alla polizia, preoccupato per quanto sarebbe potuto succedere all’amico. Il rinsavito pentito è Wu, mentre il caparbio irragionevole è Huang, che al momento sembra irraggiungibile…
Non è la prima volta che si ha notizia di un rene offerto in cambio di un prodotto Apple. Alcuni anni fa un altro cinese ha venduto il proprio organo in cambio di un iPad 2, cambiando poi idea e portandosi a casa un portatile e un iPhone, per un valore pari a circa 2200 euro di allora. La vicenda fu confermata dalla polizia locale che aveva ricevuto una denuncia e dai medici che avevano ricoverato il giovane, le cui condizioni di salute furono aggravate per l’intervento chirurgico svolto, per giunta, in maniera approssimativa. L’episodio portò all’incriminazione di ben cinque persone tra medici, reclutatori e chi aveva prestato la sala operatoria.
O tempora, o mores! Cicerone non se ne abbia a male se citiamo le sue parole dal discorso contro Catilina, che congiurava alle sue spalle, riferite alla perfidia e la corruzione dei suoi tempi. Che tempi, questi, quando il possesso di strumenti tecnologici di ultima generazione hanno il sopravvento anche sul valore della propria salute!
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