E’ all’ateneo di Bologna l’unico corso che tratta il tema della violenza alle donne. Di fatto obbligatorio è stato istituito l’anno scorso a Filosofia. Affronta il problema con l’idea che la violenza di genere è una violazione dei diritti civili. Che sono di tutti, non solo delle donne. L’iniziativa è aperta agli studenti dell’Alma Mater e alla cittadinanza.
Il nuovo corso sarà presentato martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale della violenza contro le donne, alla Scuola di Lettere e Beni culturali dell’Università di Bologna.
Il seminario si intitola “La Violenza contro le donne. Problematiche dei sessi e diritti umani” e la responsabile scientifica è la docente Unibo Valeria Babini. Gli incontri si terranno tra febbraio e maggio del prossimo anno.
La presentazione, in programma per le 13 nell’Aula III della Scuola di Lettere e Beni culturali, sarà preceduta dalla proiezione del monologo “Stupro” di Franca Rame.
Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961) nella Repubblica Dominicana.
Secondo lo studio redatto nel 2013 dalla World Health Organization (WHO), la violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%), e quella domestica, inflitta dal partner, è la forma più comune (30%). In verità, i dati sono ancor più allarmanti se si considerano tutti quei casi non rilevati per via di una mancata denuncia.
Il Paese dove le donne sono più a rischio è il Sud-est asiatico, dove più della metà (58,8%) degli omicidi avviene per mano di mariti, fidanzati o compagni. A seguire troviamo i Paesi ad elevato reddito (41,2%), tra questi vi è anche l’Italia; le Americhe (40,5%) e infine l’Africa (40,1%).
Nell’Unione europea circa 13 milioni di donne hanno subito violenza fisica nel corso del 2013. Questo dato corrisponde al 7 % delle donne di età compresa fra i 18 e i 74 anni.
Il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea, già nel 2011, hanno dato vita alla Convenzione di Istanbul, uno strumento che vincola giuridicamente gli Stati in materia di violenza di genere allo scopo di favorire la prevenzione e il superamento di questa emergenza sociale. In Italia è stata introdotta nel 2009 la legge antistalking e varata nel 2013 la legge n. 119 che rende penalmente più incisivi i reati di maltrattamento in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori e contiene strumenti di protezione, ma nonostante questo i casi di violenza in Italia continuano a salire.
Il fenomeno della violenza e dei maltrattamenti contro le donne ha nel nostro Paese grande rilevanza: sono stimate in quasi 7 milioni le donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito nel corso della vita, dentro o fuori della famiglia, una forma di violenza, fisica o sessuale; 1 milione 400 mila donne hanno subito forme di violenza sessuale prima dei 16 anni; oltre 7 milioni di donne hanno subito o subiscono violenza psicologica. Spesso, inoltre, coloro che subiscono forme di violenza psicologica sono anche vittime di violenze fisiche o sessuali.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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