E’ stata avviata alla prostituzione ancora adolescente: le autorità italiane non hanno protetto adeguatamente una quindicenne con problemi di droga e che soffriva di disordini psichici dal cadere vittima di una rete di prostituzione.
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia perché le sue «autorità non hanno agito con la necessaria scrupolosità e non hanno preso tutte le misure necessarie per prevenire gli abusi di cui è stata vittima V.C.».
La quindicenne aveva fatto ricorso a Strasburgo. I giudici hanno stabilito che l’Italia dovrà versare alla ragazza, di cui la Corte in dica solo le iniziali (V.C.), 30 mila euro per danni morali e 10 mila per le spese legali.
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