Il servizio di messaggistica Whatsapp, di proprietà di Facebook, ingaggia una battaglia contro la diffusione di false notizie e messaggi violenti, in seguito alle pressioni politiche provenienti da numerosi Paesi e istituzioni. L’azienda ha già sviluppato un contatore che indica all’utente quante volte un messaggio è stato re-inoltrato, oltre a una funzione per la verifica delle immagini, che consente di identificare i fotomontaggi. Tutti e due gli strumenti sono già disponibili nella versione sperimentale dell’app (versione beta), ed è quindi probabile che saranno presto disponibili al pubblico.
Notizie false, profili falsi, immagini false: i social network e le app di messaggistica sono diventate negli anni il veicolo di migliaia di contenuti fuorvianti che, ogni giorno, cercano di creare agitazione e instabilità. A partire dagli Stati Uniti, che con le elezioni presidenziali del 2016 hanno vissuto il momento di maggiore crescita certificata della disinformazione.
Il fenomeno, inizialmente opaco, è diventato presto chiaro e identificabile: numerose iniziative avevano mirato a galvanizzare la cittadinanza creando spesso momenti di scontro e manifestazioni, spinte da gruppi di pressione e oscure organizzazioni come l’Internet Research Agency, con sede a San Pietroburgo. Negli ultimi mesi invece si è osservato un incremento nella diffusione di bufale e catene connotate da contenuti d’odio, che ha avuto anche conseguenze molto gravi in India, dove si sono verificati tredici linciaggi nel giro di pochi mesi, tutti riconducibili a campagne d’odio veicolate attraverso l’app di messaggistica, secondo quanto riferito da polizia e stampa locale.
Ma con le imminenti Elezioni Europee – le urne si apriranno tra il 23 e il 26 maggio – a premere per delle adeguate contromisure sono le istituzioni comunitarie, che vogliono evitare il ripetersi di fenomeni simili.
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e questa diventerà verità”, diceva l’ideologo nazista Goebbels. Anzi no, la diceva lo scrittore romantico Goethe. Ma nemmeno: mai pronunciato da nessuno dei due, l’aforisma è diventato virale su Internet proprio perché, a furia di attribuirlo a questo o a quell’altro autore, ha finito per inserirsi nella conoscenza collettiva delle persone. Ed è proprio questo un esempio eccezionalmente semplice di come una falsità possa diventare credibile e creduta. Per questo Whatsapp sta sviluppando una funzione che consentirà di vedere quando un messaggio è stato “inoltrato frequentemente”, se condiviso almeno cinque volte, come riporta WAbeta.
L’utente potrà sapere se il contenuto che ha condiviso è stato inoltrato anche da altri utenti e addirittura, un contatore indicherà quante volte. La funzione potrebbe servire per incoraggiare i più responsabili a pensare attentamente prima di rendere virale un’informazione, controllando prima se sia affidabile o meno.
Il team di Whatsapp ha anche sviluppato una funzione che consente di cercare automaticamente un’immagine attraverso il motore di ricerca Google Immagini, così da individuarne di simili e smascherare eventuali fotomontaggi.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy